L'ormone luteinizzante (LH) viene prodotto sia nell'uomo che nella donna dall'ipofisi anteriore in risposta all'ormone di rilascio dell'ormone luteinizzante (LH-RH o Gn-RH), rilasciato dall'ipotalamo. L'LH, chiamato anche ormone stimolante le cellule interstiziali (ICSH) negli uomini, è una glicoproteina con un peso molecolare di circa 30.000 dalton. È composta da due catene di aminoacidi dissimili, alfa e beta, associate in modo non covalente. La catena alfa è simile a quella presente nell'ormone stimolante la tiroide (TSH), nell'ormone follicolo-stimolante (FSH) e nella gonadotropina corionica umana (hCG).
Le differenze tra questi ormoni risiedono nella composizione aminoacidica delle loro subunità beta, che ne determinano la differenziazione immunologica.
PRINCIPIO DEL TEST
Il test quantitativo per l'LH si basa su un saggio di immunoassorbimento enzimatico (ELISA) in fase solida. Il sistema di analisi utilizza un anticorpo monoclonale di topo anti--LH per l'immobilizzazione in fase solida (pozzetti per microtitolazione) e un anticorpo monoclonale di topo anti-β-LH nella soluzione coniugata anticorpo-enzima (perossidasi di rafano). Il campione in esame viene fatto reagire simultaneamente con gli anticorpi, facendo sì che le molecole di LH siano intrappolate tra la fase solida e gli anticorpi legati all'enzima. Dopo un'incubazione di 45 minuti a temperatura ambiente, i pozzetti vengono lavati con acqua per rimuovere gli anticorpi non legati. Viene aggiunta una soluzione di reagente TMB e incubata per 20 minuti, con conseguente sviluppo di un colore blu. Lo sviluppo del colore viene interrotto con l'aggiunta della soluzione di stop e il colore diventa giallo e viene misurato spettrofotometricamente a 450 nm.
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