Il tumore al seno femminile ha superato il tumore al polmone come principale causa di incidenza tumorale globale nel 2020. Gli elevati tassi di incidenza nei Paesi a più alto indice di sviluppo riflettono una maggiore prevalenza di fattori di rischio riproduttivi e ormonali (età precoce al menarca, età più avanzata alla menopausa, età avanzata al primo parto, minor numero di figli, minore allattamento al seno, terapia ormonale in menopausa, contraccettivi orali) e di fattori di rischio legati allo stile di vita (assunzione di alcol, eccesso di peso corporeo, inattività fisica), oltre a una maggiore individuazione tramite screening mammografico organizzato o opportunistico.
Alcuni marcatori tumorali sierici, tra cui il CA15-3 e il CEA, sono stati segnalati come elevati in alcune pazienti con cancro al seno.
Significato clinico
Il CA15-3 è raccomandato per la sorveglianza post-operatoria nelle pazienti senza evidenza di malattia, per il monitoraggio della terapia nella malattia avanzata e per la valutazione della prognosi. Livelli preoperatori elevati (ad es. >30 U/L) predicono sempre un esito negativo.[2]
Il CEA può essere utilizzato per la sorveglianza post-operatoria nei pazienti senza evidenza di malattia, per il monitoraggio della terapia nella malattia avanzata, soprattutto se il CA 15-3/BR 27,29 non è elevato. Inoltre, può essere utilizzato per valutare la prognosi, in quanto elevati livelli preoperatori predicono un esito sfavorevole.[2]
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