Vitassay qPCR Clostridium difficile consente di rilevare e differenziare il Clostridium
difficile mediante PCR in tempo reale in campioni clinici. Il prodotto è destinato all'uso nella
diagnosi di infezioni da Clostridium difficile insieme ai dati clinici del paziente e ai risultati di altri esami di laboratorio.
Trasporto e conservazione
- I reagenti e il test possono essere spediti e conservati a 2-40ºC fino alla data di scadenza indicata in etichetta
data di scadenza indicata nell'etichetta.
- Il controllo positivo risospeso deve essere conservato a -20ºC. Per evitare
cicli ripetuti di congelamento/scongelamento, si raccomanda di distribuire il contenuto in
diverse aliquote.
- Conservare tutti i reagenti al buio.
Attrezzature e materiali aggiuntivi necessari
- Kit di estrazione del DNA
- Strumento per PCR in tempo reale (termociclatore) (allegato I)
- Centrifuga per provette da 1,5 ml
- Vortex
- Micropipette (1-20 µl, 20-200 µl)
- Puntali per filtri
- Guanti per lo smaltimento senza polvere
Riassunto
Il Clostridium difficile, che appartiene alle Clostridiaceae e più concretamente al genere
Clostridium, è una minaccia per i pazienti sottoposti a trattamento antibiotico, in quanto sfrutta l'indebolimento della flora batterica intestinale, colonizzandola o
l'indebolimento della flora batterica dell'intestino, colonizzandola o crescendo al suo interno
colonizzandola o crescendo al suo interno.
Le infezioni nosocomiali sono ampiamente considerate come la principale modalità di contrazione della
colite pseudomembranosa, che è la malattia generata dall'azione delle tossine del Clostridium
difficile. Il sintomo più comune è la diarrea sanguinolenta o acquosa; quelli più rari variano
dalla febbre, al dolore addominale, alle alterazioni delle abitudini intestinali o alla leucocitosi.
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