Le misurazioni dei livelli di espressione dell'mRNA - sia mediante analisi settentrionale, protezione da ribonucleasi o PCR quantitativa in tempo reale - vengono solitamente standardizzate confrontando i dati con quelli ottenuti per un gene di riferimento interno o endogeno. La maggior parte delle volte si utilizzano geni housekeeping come la beta-actina e la gliceraldeide-3-fosfato deidrogenasi (GAPDH), perché si ritiene che i loro livelli di espressione rimangano costanti in condizioni di trattamento diverse. Purtroppo, questo assunto non è sempre valido e i risultati basati sui soli geni housekeeping possono essere falsati (Suzuki, Higgins e Crawford 2000). Un metodo migliore è quello di normalizzare i dati utilizzando il nostro cDNA di riferimento umano qPCR, l'unico cDNA di controllo derivato interamente da tessuti umani.
il cDNA di riferimento umano qPCR è il controllo ideale per confrontare i dati di diversi esperimenti di PCR quantitativa (qPCR). Essendo preparato da un pool di RNA totale raccolto da diversi tessuti, il nostro cDNA di riferimento umano qPCR offre un'ampia copertura genica, come dimostrato dall'analisi microarray del materiale di partenza dell'RNA. L'RNA, e quindi il cDNA, preparato da tessuti interi fornisce una migliore rappresentazione genica con minori variazioni rispetto all'RNA ottenuto da linee cellulari (dati non mostrati). Inoltre, l'analisi PCR dimostra che il nostro RNA totale è praticamente privo di DNA genomico. Ciò consente una misurazione più accurata del numero di copie del trascritto. Sia i geni ad alta che a bassa abbondanza sono ben rappresentati, consentendo la preparazione di un'ampia gamma di standard diluiti in serie per ogni analisi qPCR. La variazione da lotto a lotto del cDNA di riferimento è minima perché la fonte di RNA è preparata su scala industriale.
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