L'organizzazione mondiale della sanità ha identificato una serie di infezioni congenite che causano cambiamenti strutturali persistenti nel feto intrauterino in un unico complesso, che comprendeva infezioni virali, fungine, protozoarie e batteriche, e li ha uniti in ToRCH-complex.
Le infezioni prenatali rimangono un serio problema della medicina moderna, nonostante gli evidenti successi raggiunti negli ultimi decenni. Gli agenti patogeni in grado di causare tale infezione circolano ampiamente tra la popolazione umana.
Nella diagnostica di laboratorio delle infezioni fetali viene applicato tutto lo spettro di metodi diagnostici: da varie varianti di microscopia e isolamento del patogeno su coltura cellulare, fino a test immunoenzimatici e metodi diagnostici molecolari-biologici (PCR, nASBA, ecc.).
Ma solo la diagnostica basata sul rilevamento dei marcatori sierologici del sangue è abbastanza semplice ed estremamente importante per la precauzione delle infezioni fetali nelle donne in gravidanza. Questi metodi includono il test immunoenzimatico (EIA) e altre analisi immunologiche. solo i risultati di una ricerca completa del siero sugli anticorpi speciali IgG e IgM e la determinazione dell'avidità degli anticorpi di classe G, possiamo stabilire lo stato immunitario della donna riguardo alle infezioni fetali e prevedere il gruppo e il grado di rischio. oggi ELISA è un metodo di screening unico, che permette di esaminare grandi gruppi di popolazione per definire il rischio di contaminazione da infezioni fetali e lo stato immunitario dopo la vaccinazione.
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