Il problema dei rifiuti sanitari è sempre più attuale: la recente pandemia da covid19 e le conseguenze economiche che ne sono derivate, hanno evidenziato quanto sia fondamentale avere soluzioni integrate e definitive per il trattamento dei rifiuti.
Gli Enti Ospedalieri e le strutture private di ogni dimensione si trovano a gestire procedure complesse e costose per la gestione dei rifiuti medicali.
Lo stoccaggio, il trasporto e il trattamento dei rifiuti ospedalieri a rischio infettivo costituiscono uno dei costi più elevati per l’industria sanitaria, sia dal punto di vista economico/finanziario che ambientale.
Si parlava di una produzione di 144mila tonnellate l’anno di rifiuti solo in Italia. Con la pandemia covid19, nel 2020 i rifiuti sanitari sono cresciuti del 40% arrivando a 300 mila tonnellate.
La crescita è legata al maggior numero di ricoveri e all’utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) che è incrementato in maniera esponenziale per i motivi che tutti noi conosciamo.
TRATTARE I RIFIUTI ALLA FONTE (UN ESEMPIO È LA LEGISLAZIONE DELL’UE SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI: “PROSSIMITÀ: I RIFIUTI DOVREBBERO ESSERE SMALTITI IL PIÙ VICINO POSSIBILE ALLA FONTE”).
RIDURRE I VOLUMI DI RIFIUTI PER LIMITARE L’INQUINAMENTO DOVUTO AI TRASPORTI
ADOTTARE TUTTE LE MISURE PER PROMUOVERE IL RICICLAGGIO E IL RIUTILIZZO DEI RIFIUTI PRESENTI O FUTURI (END OF WASTE).
Cisa Group è leader nel settore con l’invenzione di un reparto denominato WSD® (Waste Sterile Department), che si basa e adatta il principio della Centrale di Sterilizzazione Ospedaliera (CSSD), da cui deriva direttamente la nuova tecnologia per il trattamento dei rifiuti sanitari.